Buongiorno,
Volevo condividere con voi un argomento che mi sta molto a cuore in questo periodo.
Oggi in libreria ho comprato un mini volume intitolato : Cosa ci dicono le erbe infestanti di E. Pfeiffer
Spero di poterne fare buon uso nell'orto.
Intanto vi pubblico la foto di un erba che cresce spontanea dalle mie parti (immagino un pò ovunque in realtà)
http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/foraggereminori.htm
Le 2 varietà si incontrano facilmente, ma ce ne sono anche altre. Ho scoperto da poco (sto cercando di imparare) che si tratta di una leguminosa (per chi non lo sa, una famiglia di piante che possono ospitare un batterio sulle loro radici che è in grado di fissare l'azoto dell'aria). Già l'avevo seminata a spaglio l'autunno scorso comprando i semi. Quest'estate andrò a cercarmeli da me.
E consigliato piantarla insieme a cereali che attecchiscano bene. E una pianta a portamento strisciante, quindi il cereale serve oltre o equilibrare l'apporto di azoto a fornire un sostegno perchè la pianta possa rampicare in cerca di luce.
In un ciclo, questa pianta fissa una quantità di azoto che secondo alcuni studi è superiore a quanto i concimi organico minerali presenti in commercio possano offrire. Inoltre l'azoto sarà già "lavorato" dalla pianta e presenta un costo zero (i semi si raccolgono di anno in anno). La pianta fà bene se seminata, ma fà meglio se poi la si estirpa e la si lascia sul posto.
E qui introduco la pratica del sovescio, che consiste nel piantare piante miglioratrici (tipo le leguminose ma non solo) a solo scopo di migliorare la struttura del suolo e la quantità di materia organica. Cresciute, le piante vanno estirpate e lasciate sul suolo a seccare e rilasciare la materia organica che hanno incorporato. Nel frattempo avranno fissato elementi utili per la prossima semina e contribuiranno a migliorare la struttura del suolo rendendolo più soffice. Questa pratica sta ritrovando il suo splendore un po ovunque, ma sopratutto tra i filari delle viti. Parlando coi vecchietti in paese ricordano che un tempo si seminavano le fave intorno alle olive, quando ancora si viveva dei prodotti del campo...
Ed ecco ora il nesso coi romani. Ho letto tempo fà che furono i romani ad introdurre un evoluzione nella pratica del sovescio : invece di lasciare la pianta estirpata, la interravano. Pensavano cosi di evitare che la pianta seccasse, consentendo anche un miglior rilascio nel suolo della materia organica accumulata.
Qui ci sono attualmente 2 scuole di pensiero. Alcuni sostengono che i romani abbiano avuto ragione, altri che invece furono i primi a distruggere i campi. In effetti il fatto di interrare queste piante implica un certo lavoro e rivoltamento del suolo, che porta ad un miscuglio degli strati ed ad una probabile perdita dell'humus fin li creato. Ci sono ancora studi sull'argomento, almeno, io non sono al corrente di dati certi.
Però posso dirvi che quest'anno, complice anche un infortunio alla schiena, non ho interrato niente...