Oggi su La Repubblica ci sono due pezzi interessanti di Zucconi e Baricco a proposito dei social network e dei forum.
Dice Baricco: "Eravamo adolescenti e non esistevano né internet né gli sms: pensavamo alle nostre relazioni come a un credere comune. Sentivamo che quelle erano relazioni profonde. E invece, contro ogni nostra immaginazione, si sono rivelate provvisorie."
Dice Zucconi: "Nella realtà dei frequentatori ormai irrecuperabili di queste "reti di rete", l'amicizia liquida tessuta per via elettronica e quella solida vissuta nella vita quotidiana coesistono senza disastri particolari, come dovrebbero sapere bene anche i meno giovani che pure trovarono mille maniere per sprecare i proprio tempo e sottrarlo alle versioni di greco o al Diritto processuale, in illo tempore."
A chiosa di questo post aggiungo quest'altra citazione:
"Lungo la strada del pellegrinaggio, ogni uomo deve avere l'opportunità di raccontare le sua storia. E mentre ciascuno racconta la propria storia, un altro deve essere presente per ascoltarlo. Ma non è necessario che l'altro sia un guru. Deve essere solo capace di adempiere ai bisogni del momento. [...] Ma talvolta non basta che ci sia semplicemente un altro per ascoltare. Un uomo ha bisogno non solo di qualcuno che ascolti la sua storia, ma anche di qualcuno che lo prenda a cuore."