Senza arroganza né pedanteria, ma solo per informare chi non ha studiato gli elementi del latino universitario, fornisco questa tabella sinottica della pronunzia "classica" del latino e introduco queste note prelevate direttamente da
Propedeutica al latino universitario di A. Traina e G. Bernardi Perini, Patron editore
"Il problema della pronunzia del latino non è di oggi, e neppure di ieri: è antico quanto le variazioni di tale pronunzia. Da principio, fu un aspetto della lotta che la
urbanitas, il puro latino del centro urbano, combatté contro la
rusticitas, il latino dialettale delle campagne, e la
peregrinitas, il latino provinciale.
[...]
Non esiste "una" pronunzia di una data lingua. Al limite, esistono tante pronunzie quanti sono i parlanti. Prescindendo ovviamente dalle variazioni individuali, vi sono tre cause di differenziazione: storiche, geografiche, sociali. Fu così anche per il latino antico [...]. Occorre quindi preliminarmente dare una definizione sincronica della pronunzia "classica", che tenga conto delle tre componenti suddette, il tempo, il luogo e la condizione sociale.
Intendiamo per pronunzia classica del latino quella del ceto colto della città di Roma nel I sec. a.Cr.: è la pronunzia di Cesare e Cicerone [...]"
E per tranquillizzare chi dà alla parola Caesar il suono Cesar e non Caesar come facevano Cesare e Cicerone
"[...] Se non si può studiare scientificamente il latino senza conoscerne la pronunzia storica, che è parte della sua fonetica, conoscerla non significa senz'altro adottarla.[...]"