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 Comunicare ... Arte o tecnica?

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4 partecipanti
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Gergovia Docet
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Capricorno Ratto
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MessaggioTitolo: Comunicare ... Arte o tecnica?   Comunicare ... Arte o tecnica? Icon_minitimeVen 29 Ago 2008 - 23:01

Premetto che “ogni riferimento a fatti e/o persone appartenenti a questa comunità è puramente casuale”, in quanto quel che segue si è verificato e si verifica puntualmente in tutti i forum di mia conoscenza. Non ho la pretesa di insegnare niente a nessuno, solo la volontà di riflettere e far riflettere.

Relata refero: mi racconta un conoscente che c’era una volta un’azienda in cui qualcuno pensò bene di organizzare un “corso di lettura facilitata”, con uno scopo non dichiarato che non è importante citare, e uno dichiarato: quello di addestrare il personale ad essere più efficiente nella lettura e nell’apprendimento della materia scritta.

In estrema sintesi, l’esercizio mentale fondamentale consisteva nello scorrere il testo scritto tenendo il minor conto possibile di articoli, preposizioni, pronomi, congiunzioni, aggettivi, avverbi e altre bazzecole del genere, sforzandosi di concentrarsi sulle “parole chiave” – sostantivi e verbi principalmente - identificative dell’oggetto dello scritto, per catturarne esclusivamente il senso sottostante. In altre parole, l’intento sembrava essere: leviamo tutto ciò che non serve, abbasso la forma, viva la sostanza. Non sto qui a commentare la cosa in sé, è ovvio che se una lingua usa tante diverse parti del discorso queste non possono essere tutte inutili, e alle volte una semplice preposizione cambia totalmente il senso del discorso.

Detto per inciso, è più o meno la tecnica che il fantomatico “Echelon”, il Grande Orecchio emanazione del Grande Fratello Orwelliano, si suppone utilizzi per captare segnali sovversivi o presunti tali in gran parte delle comunicazioni fra esseri umani. Se un bambino al cellulare dice a un amichetto “sai, l’ultimo videogioco della Nokia è una bomba”, qualche “divisa grigia” in un posto nascosto del mondo si scuote e comincia a preoccuparsi.

Se ci si fa mente locale, si scopre che nei forum questo fenomeno è ampiamente diffuso, che in realtà molte risposte a messaggi sono spesso risposte a un unico sostantivo o aggettivo o verbo, che ci ha colpiti più di tutto il resto del periodo. Alle volte, specialmente quando ci sono delle incomprensioni, si utilizza lo strumento della citazione in modo parziale (un po’ come purtroppo avviene anche sulla stampa), il che spesso snatura del tutto il senso della frase originale; una frase può anche servire a contraddire un'affermazione precedente, com'è il caso delle domande retoriche.

E’ probabile che sia la logica conseguenza del proliferare delle comunicazioni e dei mezzi comunicativi, fatto sta che il bombardamento continuo di informazioni cui siamo sottoposti quotidianamente ci costringe di fatto a selezionare fonti e notizie, ma non dovrebbe portarci a selezionare anche all’interno delle stesse, se siamo veramente interessati a quel che dicono.

Che ne pensate? ⭐
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MaG
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Scorpione Tigre
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MessaggioTitolo: Re: Comunicare ... Arte o tecnica?   Comunicare ... Arte o tecnica? Icon_minitimeSab 30 Ago 2008 - 5:37

Trovo che l'argomento sollevato da Gergovia merita certamente una riflessione.
Tra le motivazioni che portano la società moderna, dell'intero globo terraqueo, a trascurare le più elementari forme del linguaggio c'è senz'altro la frenesia dell'era attuale che porta alla ricerca di risultati immediati poiché più profittevoli e meno dispendiosi. La proliferazione dei (costosi) mezzi di comunicazione ha richiesto, o forse dovrei dire imposto, una ulteriore (inquietante?) velocizzazione sia del linguaggio che della lettura di grosse e continue quantità di dati necessari al nostro lavoro che, inevitabilmente, si ripercuote anche nella vita privata.

Ricevo giornalmente molte decine di email, informative e telefonate, tutte di interesse strategico e col grave 'difetto' che si accavallano al lavoro 'regolare', frammentandolo e dilatandolo oltre misura. La necessità di evadere tutto in fretta porta, talvolta, a risultati opinabili a causa di letture poco attente. Spesso, rileggendo con più calma i testi più lunghi di 4-5 righe, riesco ad accorgermene ma altre volte sono costretto a fare ammenda col rischio di apparire poco professionale e di questo ne soffro. Se, in presenza di tempo disponibile e piacere nello scrivere, dedico alla redazione di una lettera privata anche qualche decina di minuti, alle email o, peggio, ai sistemi di messaggistica istantanea, riesco a concedere al massimo pochi secondi e non saprei dire se per deformazione professionale o per esigenze di altro genere.

Discorso diverso merita la generazione a noi successiva, i nostri figli/nipoti i quali, forse contaminati da noi stessi, forse poco educati dalla scuola moderna o più semplicemente precursori di un mondo futuribile dove la logica, non quella filosofica di Aristotele ed altri pensatori ma quella matematica parlata dalle macchine elettroniche, riesce a sostituire egregiamente il linguaggio verbale.
Ecco quindi la necessità di una semantica lessicale in grado di interpretare il fiorire di linguaggi 'alternativi' composti da mescolanze di lingue, fonemi, associazioni di idee e suoni a vantaggio (sic!) della velocità di scrittura ma a discapito della fluenza ed articolazione del linguaggio dei padri che, in assenza di un fraseggio elegante e circostanziato, non solo appare piatto ma rischia di divenire controproducente, specie nel caso di discorsi retorici. Ritengo che le emoticons, le faccine colorate che si sono evolute dagli 'smiles', siano nate proprio per limitare questo tipo di problematiche.

Non senza vivo piacere, noto che in questo forum, frequentato anche da ragazzi, si privilegia ancora una scrittura perlomeno decente, priva di quelle componenti che fanno assomigliare una frase più ad un codice fiscale che ad una parola di senso compiuto. Comunicare ... Arte o tecnica? 510702
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Marcio Sfigato
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Vergine Gallo
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MessaggioTitolo: Re: Comunicare ... Arte o tecnica?   Comunicare ... Arte o tecnica? Icon_minitimeDom 31 Ago 2008 - 23:10

Lavorando nel settore delle comunicazioni, e purtroppo in quello più esigente dal punto di vista del tempo, questo è un problema nel quale mi scontro quasi quotidianamente. In televisione si pensa, e forse non del tutto a torto, che se senti uno che parla per più di un minuto di seguito cambi canale. E così siamo costretti a fare interviste in cui le risposte siano contenute in una trentina di secondi, con conseguente impoverimento di contenuti o comunque sacrificio di concetti. È anche vero che, me ne rendo conto su di me, il livello di attenzione è molto calato, anche quando si legge, se si vede un testo lungo si tende a leggere l'inizio, poi inevitabilmente si taglia... La lingua italiana, poi, mi pare particolarmente bistrattata dai media (e non solo), se si vedono gli stafalcioni e la povertà di vocaboli di tanta gente che in video, o sui giornali, invece dovrebbe dimostrare il contrario... E non sono certamente un bacchettone, ma ormai spesso i discorsi vengono sintetizzati con un paio di parolacce, che, pur rendendo l'idea, non sono poi il massimo in fatto di espressione... Quindi velocità, appiattimento, ignoranza, semplificazione... C'è da chiedersi come mai ci sia ancora tanta gente (e per fortuna) che ha come aspirazione lo scrivere, e il farlo bene. Forse sono un poco meno quelli che leggono... I forum sono lo specchio di tutto questo, e non potrebbe essere altrimenti. Come dice MaG, almeno qui non si usano le Kappa e altre abbreviazioni... Le faccette suppliscono al fatto che non ci si vede in viso mentre si scrive, servono a far capire che si dice una battuta (e a volte il tono dello scritto non è sufficientemente eloquente), e in chat, almeno per me, servono a rispondere velocemente se non si fa in tempo ad inserire una frase prima che un altro intervenga. Per quanto riguarda le citazioni, poi... beh, sarebbe inutile quotare un intero post, se la risposta che vogliamo dare riguarda solo una parte è giusto, se si vuole mettere in evidenza il brano cui si vuole rispondere, isolarlo dal resto... certo, purché sia comprensibile al di fuori del contesto. È vero però che, a differenza di un montaggio televisivo, qui si può andare a leggere l'intera frase da cui il brano è stato tolto...
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Ultima modifica di Marcio Sfigato il Lun 8 Set 2008 - 6:40 - modificato 1 volta.
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Capricorno Ratto
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MessaggioTitolo: Re: Comunicare ... Arte o tecnica?   Comunicare ... Arte o tecnica? Icon_minitimeVen 5 Set 2008 - 20:14

Penso anch'io che la scuola abbia le sue responsabilità; a partire dagli anni '70 l'accento s'è spostato dalla cultura formativa della logica e del carattere a quella più utilitaristica, pensata per la formazione di buoni e indefessi lavoratori; gente che sa tutto del proprio mestiere, ma "ignorante" delle pulsioni che fanno girare il mondo, attratta più dall'immagine della vita che dalla sua umana sostanza.

In quasi tutti i forum delle comunità virtuali possiamo leggerne i segni e gli effetti: l'umiltà nello scrivere è assai rara, è molto diffusa l'autoreferenzialità, tanti ostentano capacità e virtù (vere o presunte tali) senza preoccuparsi di dimostrarle sul campo, e ignorando le patenti capacità altrui; è di moda trascinarsi dietro i titoli e le mirabolanti gesta della vita reale, segno evidente di frustrazioni che si tenta di scaricare sugli altri, povere nullità virtuali. Manca l'umiltà, ci sono troppi milites gloriosi.

In una comunità di buoni amici, o anche di semplici conoscenti, la valutazione di se stessi andrebbe lasciata agli altri; dovrebbe essere possibile esprimersi senza sentirsi trattare come escrementi di mosca, si dovrebbe lasciare spazio a tutti (purchè non offendano), ricordando che se siamo competenti in qualcosa, si può sempre trovare qualcuno più competente, o che lo è stato prima di noi. ⭐
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Vergine Cavallo
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MessaggioTitolo: Re: Comunicare ... Arte o tecnica?   Comunicare ... Arte o tecnica? Icon_minitimeVen 19 Set 2008 - 0:45

Comunicare è arte, comunicare è tecnica, per come la vedo io. Ovviamente con tecnica non intendo l'elettronica dei computer o dei telefoni cellulari, quanto piuttosto la capacità di condensare in poche righe o poche parole concetti e significati, liberandosi dai fronzoli e da espressioni poco consone. Personalmente, pur lavorando in un ambito in cui è necessario essere veloci, ciò non toglie che mi senta in dovere di essere preciso ed esauriente: quantomeno per evitare fraintendimenti o possibili domande future, che ci saranno comunque, ma alle quali potrò rispondere "dall'alto" delle esperienze pregresse.

Concordo sulle problematiche sollevate dal nostro sistema educativo, ma non mi sento in grado di addossare tutte le colpe alla scuola: la televisione (quella becera e di poca qualità) influisce tantissimo, l'educazione alla lettura fondamentale in poche famiglie... tutto concorre a creare un ambiente in cui è più semplice scrivere "ke tnt nn c sn daccordo", piuttosto che motivare un'affermazione come "mi spiace ma non sono d'accordo con te".

Per quanto riguarda queste ultime affermazioni: una discriminante fondamentale per farmi partecipare ad un forum è proprio questa; utilizzare abbreviazioni del genere, "k" fuori luogo e linguaggio da sms è un metodo sicuro per non farmi iscrivere al forum stesso!
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MessaggioTitolo: Re: Comunicare ... Arte o tecnica?   Comunicare ... Arte o tecnica? Icon_minitimeGio 29 Gen 2009 - 10:40

ESTIA:
a in ogni caso lo scrivente ed il lettore debbono guardare non nella stessa direzione ma lo stesso orizzonte.


Tolkien è un grande non penso che nella letteratura sia mai stato creato un libro che fà "muovere" tanti personaggi, non intesi come fantasia, ma proprio nel fatto di creare e far interagire più persone, razze e culture diverse allo stesso tempo.


Ultima modifica di Estia il Mar 3 Feb 2009 - 2:19 - modificato 2 volte.
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Marcio Sfigato
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Vergine Gallo
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MessaggioTitolo: Re: Comunicare ... Arte o tecnica?   Comunicare ... Arte o tecnica? Icon_minitimeLun 2 Feb 2009 - 4:55

Estia ha scritto:

Diversamente accade all’autore o scrittore che dir si voglia, perché egli deve trasmettere emozioni o sapienza o riflessione ed usa un linguaggio sfumato tra la narrazione e il suo essere nel narrare. Non a caso un identico libro per alcuni lettori è sacro per altri andrebbe buttato nella spazzatura.


Anche in questo caso però bisogna distinguere. Un autore che scrive per la divulgazione saggistica è tenuto ad usare un linguaggio, e dei codici, fruibili a tutti (a meno che non scriva un'opera strettamente specialistica). Uno scrittore invece è più libero, in quanto può inventare storie, e può anche inventare questi codici applicandoli ai personaggi, creando un linguaggio (addirittura, nel caso di Tolkien per esempio, creando un mondo), e mettendo i lettori in grado di partecipare alla creazione, facendoseli complici, usando un linguaggio che non sarà di nessun altro se non di quei lettori e di quei personaggi, e che, proprio come un lessico familiare, non sarà mai di nessun altro se non di quel (piccolo o grande) gruppo di inziati...
Comunicare ... Arte o tecnica? 953528

PS questo post era stato scritto in risposta ad uno di Estia (vedi la citazione), che poi è stato semicancellato... Così non si capisce più granché: comunque il post a cui ho... rispost... è quello precedente a questo, e adesso c'è la risposta al mio... Comunicare ... Arte o tecnica? 99060 Comunicare ... Arte o tecnica? 575636


Ultima modifica di Marcio Sfigato il Lun 16 Feb 2009 - 23:25 - modificato 2 volte. (Motivazione : Il mistero della risposta ad uno scritto che non c'è...)
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