Fattorie, Granai e MercatiGli abitanti delle Tende, sia piccole che grandi, recuperano da se il poco cibo di cui necessitano e data la scarsità non hanno, come detto, alcuna possibilità di evolversi.
Il salto di qualità delle abitazioni viene dato dalla distribuzione di generi alimentari che possono provenire dalla coltivazione della terra, dalle importazioni o, in casi eccezionali, direttamente forniti da Roma.
La condizione più semplice e più economica, in presenza di terre fertili, è quella di sfruttare le risorse della propria provincia anche perché si otterrà un triplice vantaggio: offrire un lavoro ai cittadini disoccupati, ottenimento di cibo a costi contenuti e sempre disponibile ovvero non soggetto ai rischi commerciali. Inoltre, se l’estensione delle zone fertili lo consente, sarà anche possibile venderne il surplus alle altre città dell’impero.
All’inizio di questo trattato si descriveva l’importanza del controllo visivo del territori prima di iniziarne la colonizzazione. Se l’analisi è stata puntuale dovremmo aver costruito il primo isolato in prossimità delle terre fertili contraddistinte dall’erba gialla (vedi la zona superiore dell’immagine precendente).
Bisognerà pertanto creare una strada che colleghi le nuove strutture all’isolato in modo che abbiano accesso alla forza lavoro:
appena edificate, dalle nuove strutture usciranno dei personaggi, detti reclutatori, che si affanneranno a cercare nelle vicinanze degli insediamenti abitativi dai quali attingere manodopera. Nel caso questi siano assenti o troppo lontani, le nuove strutture non funzioneranno o lo faranno in maniera discontinua. Non appena i reclutatori troveranno operai disposti a lavorare, le strutture si animeranno.
Nel caso evidenziato sono stati edificate due fattorie di grano (per la produzione), un granaio (per il deposito) ed un mercato (per la distribuzione).
Nel secondo disegno sono riconoscibili il grano in crescita, i carrettieri in viaggio verso il granaio, ormai riempito e l’addetta al mercato (in verde) intenta a distribuire il cibo ai cittadini.
Rispetto alla prima immagine si notano alcune varianti: a causa della diramazione stradale (ricordate il discorso sugli incroci?) sono stati aggiunti una seconda Prefettura ed un secondo Centro di Ingegneria in posizione strategica cioè in una zona che ora non potrà più essere soggetta a rischi di incendi e/o crolli perché diventata un passaggio obbligato per Prefetti ed Ingegneri.
Grazie alla fornitura di cibo, le Tende hanno lasciato il posto alle Baracche le quali dispongono di maggiore capienza offrendo la possibilità a nuovi immigrati di trovare un tetto sotto il quale iniziare una nuova vita.
I romani sono anche dei fini esteti e si rifiutano di vivere in posti poco appetibili.
Alcune strutture (il dettaglio completo è stato esaurientemente trattato da Mosé Viero al quale si faceva riferimento in prefazione), quali ad esempio le Prefetture, il Mercato, il Granaio, la Cisterna o le stesse Tende, sono giudicate poco gradevoli e nonostante gli sforzi profusi dal Governatore per fornire loro generi di sussistenza, si permettono di chiedergli anche migliorie estetiche per procedere all’evoluzione. In questo stadio evolutivo è sufficiente lastricare qualche tratto di strada o adornare il terreno circostante con qualche giardino ma attenzione ad utilizzare questi espedienti poiché, soprattutto le piazze, sono molto costose e rischiano di prosciugare le esigue risorse economiche cittadine ancora prive di introiti propri.