Tarsus

mmmm... tende non ce ne sono +, tasse sto al 9% e godo del 100% di benevolenza di cesare ahahahahah ma + di 54 non son riuscita a raggiungere

Tarsus richiede una prosperità minima del 60%. Se tutte le abitazioni fossero evolute al livello di Insulae Grandi la prosperità massima raggiungibile sarebbe pari al 65%. Ritengo che la tua città non abbia una stabilità tale da mantenere questo livello ed è inevitabile che parecchie abitazioni non siano ancora cresciute tanto.
La soluzione più semplice, quindi, è quella di creare un quartiere patrizio composto anche di poche Ville (4-5) che da sole riescano a far crescere la tua prosperità di quei pochi punti che mancano.
Il coefficiente di prosperità delle Ville piccole è di 150, quello dei Palazzi piccoli di 700! Questi semplici dati possono rivelarti l'importanza della presenza di abitazioni patrizie nella tua città ai fini del raggiungimento della prosperità.

finita
mi mancavano solo un pò di giardinetti e statue
senti MaG perchè non fai una piccola sezione con il livello di prosperità comparato alle abitazioni?
Magari sempre in consigli per principianti..
ma senza spiegare quello che occorre x sviluppare le abitazioni.. solo con i livelli, come mi spiegavi sopra

E' inutile fare una sezione per parlare dei livelli perché sono descritti molto bene da pagina 14 del trattato di Mosé Viero dal titolo: I Consiglieri di Caesar III che, ricordo, è liberamente scaricabile dal sito cui questo forum è collegato.
Per praticità riporto il link diretto alla pagina dei trattati: --> http://www.caesar3.it/strategie.htm

Tarsus l'ho finita dieci minuti fa

tre isolati molto grandi di case plebee tutte fino all'insula grandiosa (tranne un paio che di vivere davanti alle banchine proprio non ne volevano sapere) e per molto grandi intendo che erano isolati con una ventina di insulae ciascuno; li ho costruiti a doppio anello, con strutture sanitarie, educative, religiose, foro e strutture di intrattenimento all'interno, le case tra i due anelli di strada e fuori magazzini, mercati e officine.

Oltre a questi un'isolato con otto ville grandi (le prime ville 3x3 sono le ville grandi, giusto?) all'interno e i servizi esterni.

Durata della missione 16 anni.


Avevo riprovato questa città diverse volte, senza quartieri patrizi, ma per la prosperità continuava a dirmi "La qualità generale delle tue abitazioni..." e non capisco come mai dato che avevo tutti nelle insulae grandiose tranne due tende per portare manodopera nell'isola con le rocce... Questo proprio non l'ho capito...

Buonanotte,
Guglielmo

Tra l'altro: avevo finito Lugdunum senza nemmeno sapere cosa fosse un corpo di guardia e giocando anni luce dal più primitivo concetto di isolato...
Questa l'avevo cominciata con gli stessi tentativi euristici ma naturalmente con risultati pessimi...
Poi ho scoperto le guide di Mosè Viero...

Bella Tarsus! Come tutte le città che puzzano di pesce! Trovo che le zone portuali diano un carattere che alle città contadine manca!

Io a Tarsus ho tirato su il mio primo isolato patrizio, che soddisfazione ! Non ero partito per costruirlo (vado a memoria ma mi pare che non sia necessario), e l'ho dovuto infilare nell'unico spazietto che mi era rimasto! E' tutto stortignaccolo, con 5 ville ed una pianta bislacca! Che bello quando ho chiacchierato col mio primo cittadino con la toga!
E poi ZAC! subito l'esattore! Manco li ho fatti arrivare i patrizi.....che subito li ho munti!

Forza Wilhelm, avanti verso il successo!

In effetti il problema riscontrato da wilhelm, se poniamo attenzione è comune a tutti noi.
Nelle guide di Mosé Viero è riportata una tabella con i livelli di prosperità relativi ad ogni abitazione e, subito dopo, una formula per calcolare la prosperità sulla base del censo.
Utilizzando quella formula tuttavia mi sono reso conto che il livello previsto è anche di molto superiore a quello effettivo. Non resta che concludere che, essendo i livelli di prosperità delle abitazioni facilmente reperibili nel file c3model e correttamente riportati nel saggio, la formula indicata da Mosé sia sbagliata.
Allora, qual è la formula corretta?

Ricordo che la formula di Mosè è da utilizzare per il calcolo del valore massimo raggiungibile e non del valore attuale. Il livello di prosperità può crescere fino al massimo calcolato tramite quella formula, ma il suo valore viene annualmente ricalcolato in base a dei parametri che possono determinare un incremento o una diminuzione del valore attuale.
Questi parametri sono puramente gestionali, per cui sebbene la prosperità possa raggiungere valori piuttosto alti, può succedere che rimanga ancorata a valori bassi o addirittura che pur avendo fatto evolvere le abitazioni, la prosperità possa decrescere.

Saluti

Ovviamente ho tenuto in considerazione queste variabili.

Ho effettuato il calcolo su diverse mappe ed al momento della constatazione le mia città:
- hanno guadagnato generalmente più di 3.000 denari all'anno;
- hanno salari molto più consistenti di quelli di Roma;
- hanno disoccupazione inferiore al 15%;
- hanno pagato i tributi;
- non sono mai andate in debito.
Tutti le condizioni che possono influire negativamente sulla prosperità cittadina quindi non ci sono.
Ciononostante il livello di prosperità si attesta ben al di sotto del previsto e, a detta del Consigliere dei livelli, la causa sarebbe la povertà delle abitazioni.

Forse hai troppe tende, quelle... tendono (ovviamente ) a far abbassare il livello...

Tenute da conto anche quelle, le ho pure contate una per una .
Il livello di prosperità dovrebbe, pur con tutte le tende, essere ben più alto del valore effettivo che, ripeto, non risente di alcuno dei malus indicati dalla guida di Mosé.
Appena avrò un po' di tempo vi posterò i dati di Tingis, che evidenziano molto bene la forte divergenza.