29 Senza dubbio Cesare stimava opportuno - in ordine alla sperata possibilità di risolvere una volta per tutte il conflitto - di raccogliere navi, attraversare il mare e inseguire Pompeo, prima che egli si rafforzasse con aiuti d'oltremare; temeva però che questo piano avrebbe comportato ritardi e quindi una notevole perdita di tempo, perché, avendo requisito tutte le navi disponibili, Pompeo gli aveva tolto per il momento l'opportunità di inseguirlo. A Cesare non rimaneva altro se non aspettare navi da regioni piuttosto lontane come la Gallia, il Piceno e dallo stretto [di Messina
], ma, data la stagione, questa operazione sembrava lunga e complessa. Non voleva che nel frattempo il vecchio esercito pompeiano e le due Spagne (una di queste era legata a Pompeo da un debito di riconoscenza per i grandi benefici ricevuti da lui) rinnovassero la loro fiducia in Pompeo, che si preparassero truppe ausiliarie e una cavalleria e che in sua assenza si tentasse di sollevare la Gallia e l'Italia.
30 Rinuncia pertanto al piano di inseguire in quel momento Pompeo: decide di partire per la Spagna, ordina ai duumviri di tutti i municipi di requisire navi e di curarne il trasferimento a Brindisi. Invia in Sardegna con una legione il legato Valerio; in Sicilia con tre legioni Curione come propretore e gli ordina di passare subito con l'esercito in Africa, dopo aver preso possesso della Sicilia. [...]
Cesare, De bello civili, I, 29-30
Aveva uno sguardo d'insieme mica da ridere Cesare
. Roba da fare invidia a Eisenower
.